Titolo: Io, te e il caso
Autrice: Joy Clare Madness
Anno: 2020
Pagine: 280
Per la quarta ed ultima tappa del fantastico (e per me primo!) gruppo di lettura #labiondaelamoragdl di @libriinunmondorosa e @_romanzirosa_ ho il piacere di recensire “Io, te e il caos” di @joyclaremadness !
Come avevo già anticipato nelle
stories, i primi nove capitoli comprendono diversi archi temporali
della vita di Sara, la protagonista. La conosciamo ancora ragazza e
piena di sogni fino alla sua versione di donna adulta e matura. Si
conoscono i suoi amici, le sue ambizioni, la sua forza e... l'amore?
Tommaso, bad boy toscano, travolge completamente Sara, anche se
mettendo le mani avanti con il suo “Non ti innamorare di me!”
Cosa
vorrà dire? Qual è il motivo che lo spinge a comportarsi così?
Dopo la prima decina di capitoli del libro che spiegano il background dei protagonisti, dal decimo in poi, c'è un'accelerata incredibile rispetto alla lentezza dell'inizio, con un susseguirsi di vicende, alternate tra quelle ironiche e divertenti e quelle più tristi, velate da incertezze e dubbi. Secondo me il libro ha un vero inizio proprio al decimo capitolo.
Ma facciamo un quadro generale dei due protagonisti, Tommaso e Sara.
“Facciadaschiaffi” Tommaso o “cafonazzo”: Imprevedibile, incorreggibile, irresistibile per Sara. Le sue uscite fanno abbastanza sorridere, ma quel passato in cui lui ha confuso molto Sara si riversa contro di lui rendendolo, agli occhi della protagonista, un uomo inaffidabile che potrebbe farla soffrire. Sarebbe stato necessario un maggiore approfondimento sul suo passato che, pur essendo raccontato, è passato in secondo piano. Ritengo però che sarebbe stato meglio far capire le sue scelte che sono in parte la chiave di tutto il “caos”.
Sara o “Il generale”: sa quello che vuole, ma fatica a prenderselo, ha paura. Una “Vorrei ma meglio di no perché potrebbe anche essere peggio”. Lei pensa molto alle conseguenze delle sue scelte, a come queste potranno condizionare il presente e il futuro, tenendo conto del passato! Insomma, un bel guaio il suo. Riuscirà a trovare il modo di sciogliere il nodo? Non ve lo dico! Però ho apprezzato la sua indipendenza, la sua precisione sul lavoro e la forza di affermarsi.
Piccola menzione speciale per Davide: l'amico che tutti vorremmo! Schietto, sincero e simpatico!
A tal proposito, l'amicizia è uno dei valori principali presenti in questo libro. La troviamo attraverso le amiche, come Valeria e Ally o lo stesso Davide. È un affetto forte quello che li lega alla protagonista. Sono presenti, consiglieri e sempre disposti ad aiutarla, anche rispondendo ad una semplice chiamata. Ho apprezzato molto questo lato del libro!
L'amore, poi, è presente in tante forme: quello tra due anime che s'incontrano, quello per la propria famiglia e quello per i posti del cuore.
L'ambientazione, di cui vi ho parlato nella terza tappa, cambia nel corso del romanzo, abbinandosi ai diversi periodi della vita della protagonista.
Terracina: il luogo d'origine di Sara,
lì dove lascia un pezzo del suo cuore.
Siena: rifugio dopo una
brutta delusione!
Torino: la città in cui il caos diventerà decisamente più... caotico! Ne passerà di tutti i colori in un vortice continuo di alti e bassi finché non capirà di dover semplicemente cercare la sua felicità!
Lo stile dell'autrice è semplice e abbastanza scorrevole con la sua ironia. La prima persona, inoltre, fa immedesimare meglio nei sentimenti di Sara. Nonostante qualche tensione e alcuni momenti velati di tristezza, la lettura procede in modo piuttosto leggero e piacevole, specialmente nella sua seconda parte che si fa più interessante e articolata.
Vi riporto l'estratto molto simpatico che ho condiviso per la prima tappa di questo splendido gruppo di lettura!
Estratto
Il direttore commerciale si rivolge a me.
“Ci mancherebbe, Paselli, sono cose che possono succedere, certo che avvengano il giorno della propria promozione è proprio una infausta congiuntura!”
Ecco, perfetto, prima ero solo io a considerarmi una sfigata all'ultimo posto della catena alimentare (ben al di sotto dei volatili), mentre ora è palese a tutti.
BENE! E dire che una volta pensavo che non sentire la sveglia in un giorno lavorativo fosse la cosa peggiore che potesse capitarmi!
Che ingenua!
Commenti
Posta un commento