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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Tra le pagine di "L'isola delle farfalle" di Corina Bomann

Ho cominciato a leggere questo libro ben cinque volte e, ognuna di queste, mi sono fermata dopo una ventina di pagine. Qualche giorno fa, l'ho ripreso con la promessa di leggerlo fino alla fine. Per fortuna! Vi dico che sono arrivata alla conclusione pensando che si trattasse di un libro da 250 pagine circa per poi rendermi conto di averne lette ben 494. Le prime pagine sono state una lista di nomi, date, incrociarsi di epoche diverse e tanta confusione. Si tratta, in effetti, di diverse generazioni appartenenti a un'unica famiglia e riuscire a collegare subito tutte le parentele risulta complicato. Andando avanti, tuttavia, questo problema si risolve e la storia inizia ad essere coinvolgente e, soprattutto, intrigante! Il romanzo procede alternando, inizialmente, tre diversi periodi storici. Negli anni dell'ottocento (1887 circa), abbiamo la storia della famiglia Tremayne e, in particolare, le vicende delle sorelle Grace e Victoria.

Tra le pagine di "Il bambino con il pigiama a righe"

Oggi non è il 27 gennaio. Non ci sono diecimila post in giro con scritto “per non dimenticare” perché quelle frasi circolano sul web, per le strade e a scuola quasi solo il 27 gennaio. “ Beh, perché è la giornata della memoria”. Ed è giusto che un momento in particolare ci sia. Peccato che ricordare la peggiore manifestazione dell'odio e della mancata sensibilità ed empatia dell'uomo non dovrebbe essere un evento da ricordare una volta all'anno, giusto per. E quando ti capita tra le mani “Il bambino con il pigiama a righe” di John Boyne, non puoi tirarti indietro, indipendentemente dal giorno e dal mese. La storia, conosciuta ai più, racconta di un bambino di nome Bruno, figlio di un Comandante, che è costretto, da un giorno all'altro, a trasferirsi in una casa ad “Auscit” (Auschwitz) con la sua famiglia. Dalla finestra della sua stanza vede il campo circondato da filo spinato. Osserva le baracche, ma quello che più lo colpisce sono i “pig

Tra le pagine di Matrimonio di convenienza di Felicia Kingsley

Se dovessi usare un solo aggettivo per descrivere questo libro, direi: “Pieno.” Può sembrare strana la scelta, ma a pensarci bene è proprio l'aggettivo giusto. Pieno di personaggi. Pieno di ambientazioni. Pieno di idee. Pieno di risate. Pieno di sentimenti. Non c'è uno spazio vuoto o un momento di passaggio. Accade sempre qualcosa che ribalta la situazione o la evolve. Questo libro tratta, per l'appunto, di un matrimonio di convenienza. Jemma, truccatrice teatrale, per ereditare l'immensa eredità di sua nonna Catriona, ha bisogno di sposare un uomo che abbia un titolo nobiliare. Ashford, duca di Burlingham, è in forte debito con le banche e rischia di perdere le sue proprietà, dunque, ha bisogno di denaro. Saranno queste necessità a portarli sulla stessa strada. Una via che varia da un momento all'altro, che prende trecento direzioni. Però c'è un'evoluzione graduale che si nasconde tra le parole e i piccoli gesti ch