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Tra le pagine di "L'isola delle farfalle" di Corina Bomann










Ho cominciato a leggere questo libro ben cinque volte e, ognuna di queste, mi sono fermata dopo una ventina di pagine.
Qualche giorno fa, l'ho ripreso con la promessa di leggerlo fino alla fine. Per fortuna!

Vi dico che sono arrivata alla conclusione pensando che si trattasse di un libro da 250 pagine circa per poi rendermi conto di averne lette ben 494.

Le prime pagine sono state una lista di nomi, date, incrociarsi di epoche diverse e tanta confusione. Si tratta, in effetti, di diverse generazioni appartenenti a un'unica famiglia e riuscire a collegare subito tutte le parentele risulta complicato. Andando avanti, tuttavia, questo problema si risolve e la storia inizia ad essere coinvolgente e, soprattutto, intrigante!

Il romanzo procede alternando, inizialmente, tre diversi periodi storici.
Negli anni dell'ottocento (1887 circa), abbiamo la storia della famiglia Tremayne e, in particolare, le vicende delle sorelle Grace e Victoria.
Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale (1945 in poi), ci sono Deidre (figlia di Victoria) con la figlia Emmely. Quest'ultima, compare anche nelle vicende del 2008, con la storia di Diana, in quanto sua zia.

Dopo quest'inizio particolare, abbiamo l'alternarsi delle sole vicende di Grace e Victoria con quelle di Diana che è intenta a scoprire il grande segreto che la famiglia ha tenuto nascosto nei vari decenni. Sua zia Emmely le ha lasciato degli indizi proprio per tale scopo.

È una fortuna aver ripreso in mano questo libro che credo si classifichi (se non tra i più belli letti in assoluto) almeno tra i più belli del 2019.

I personaggi sono fortemente realistici così come le ambientazioni, le tradizioni e le descrizioni presenti nel libro.

Le persone che incontriamo nel romanzo, sembra di avercele di fronte! Magari di parlargli davanti a una tazza di cioccolata calda. Hanno spessore, hanno carattere. I loro dialoghi non sembrano elaborati dall'autrice, piuttosto pare che siano stati trascritti insieme ai loro movimenti, espressioni e sensazioni.

C'è la base di un libro giallo, su cui vengono costruite delle vicende da romanzo rosa. Essendo tra i miei generi preferiti, questa lettura è stata un successo.

Inoltre, è strapieno di informazioni! Tutto ciò che concerne, ad esempio, il popolo tamil a cui appartengono le raccoglitrici di tea e- in parte- Vikrama, è sicuramente frutto di una ricerca minuziosa che ha portato a un risultato fantastico. Non nascondo che molte cose imparate da questo libro, ho avuto la curiosità di approfondirle tramite ricerche su google.

Ho trovato descrizioni dettagliate, ma mai noiose! Alcune foto di cui si parla (e che scoprirete leggendo questo libro, perché non farlo è una pazzia!) sembra di averle viste. Come se fossero state tra le mie mani, trovate in un album qualsiasi.

Coinvolgente, intrigante, interessante. Ogni pagina suscita un'emozione particolare, una curiosità in più che spinge a leggere la pagina successiva. E poi il capitolo dopo. E poi finisci il libro senza rendertene conto!



Insomma, questo libro mi è piaciuto moltissimo. Promosso!

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