Titolo: Eragon
Autrice: Christopher Paolini
Genere: fantasy
Anno: 2012
Lunghezza stampa: 592 pagine
Trama
Quando Eragon trova una liscia pietra blu nella foresta, è convinto che gli sia toccata una grande fortuna: potrà venderla e nutrire la sua famiglia per tutto l'inverno. Ma la pietra in realtà è un uovo. Quando si schiude rivelando il suo straordinario contenuto, un cucciolo di drago, Eragon scopre che gli è toccato in sorte un'eredità antica come l'Impero. Forte di una spada magica e dei consigli di un vecchio cantastorie, dovrà cavarsela in un universo denso di magia, mistero e insidie, imparare a distinguere l'amico dal nemico, dimostrare di essere il degno erede dei Cavalieri dei Draghi.
Recensione
“Eragon” è il primo volume appartenente al “Ciclo dell'eredità” di Christopher Paolini, fortemente elogiato per aver composto l'opera a soli quindici anni. Nonostante nei ringraziamenti specifichi ampiamente il prezioso aiuto dei genitori e degli editori, trovo lodevole la fantasia di quel ragazzino, tanto grande da metter su un intero mondo fantasy.
Eragon, un ragazzino di quindici anni, trova una pietra blu nella foresta dalla quale nascerà una dragonessa che chiamerà Saphira. Con l'aiuto di Brom, cantastorie del villaggio dal passato misterioso, partirà per un viaggio durante il quale affronterà mille avventure e conoscerà la magia.
Ho trovato la storia dei draghi e dei loro cavalieri molto affascinante, insieme all'analisi dei rapporti che questi hanno con il mondo dei nani, degli elfi, degli urgali e così via, in un complesso mondo fantastico. Come anche nel mondo reale, ci sono simpatie ed antipatie, alleanze e nemici, tutti insieme per tessere una buona trama.
A non convincermi, le immense descrizioni del viaggio. Capisco la necessità di descrivere bene i nuovi territori e la stanchezza dei personaggi, è giusto che sia così, serve per far immergere il lettore nei luoghi e nei sentimenti del momento, ma il confine tra il dettagliato e il prolisso è molto sottile. Insomma, un romanzo di quasi 600 pagine che, secondo il mio umile parere, poteva essere scritto in 400 risultando più dinamico e gradevole.
Quello che ho citato come “misterioso passato” riferendomi a Brom, in realtà l'ho trovato poco misterioso. Ad una lettura attenta, si può capire sin dall'inizio il suo segreto che ai miei occhi era abbastanza palese. Tuttavia, la conferma si ha solo dopo una metà del libro.
La vera sorpresa, per me, è stata quella legata ad un altro personaggio, ovvero Murtagh con la sua mega- rivelazione sempre verso la fine del libro. La storia di Murtagh è quella che più mi ha incuriosita e affascinata e, in questo caso, il segreto è stato nascosto molto bene, a differenza di quello di Brom che, ripeto, mi sembra palese fin dall'inizio della lettura.
Mi è piaciuto tanto anche quella specie di legame che Eragon instaura nei suoi sogni con una misteriosa donna che sembra chiedergli aiuto! Ma non vi dico chi è, perché sarebbe proprio uno spoiler!
È chiaro che ho adorato Saphira, anima del libro, con i suoi pensieri e i suoi saggi consigli, il suo senso di protezione verso Eragon espressa anche con delle sgridate degne di una mamma. L'ho trovata molto tenera, ma allo stesso tempo coraggiosa e forte, pronta allo scontro e a difendere i suoi protetti a tutti i costi.
Dunque, mi dispiace dirlo, ma non mi ha completamente conquistata come altri fantasy.
Per il momento non so se continuerò la lettura della saga, anche se non vorrei lasciarla proprio così.
Ci penserò in futuro!
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