Le piacevoli ore trascorse a leggere
“L'isola delle farfalle” di Corina Bomann mi hanno convinta a
cercare qualche altro suo titolo. Sono così arrivata a scegliere “Il
giardino al chiaro di luna” per capire se si fosse trattato di un
caso o se la scrittura di quest'autrice fosse realmente così
completa.
Voltata l'ultima pagina, posso
affermare che ha prevalso la seconda ipotesi!
Tutto ruota intorno ad un violino che
finisce nelle mani della protagonista, Lily, un'antiquaria vedova, da
un anziano signore convinto che le appartenga. Con l'aiuto della sua
amica Ellen e di Gabriel, un affascinante musicologo, recupererà
vari indizi che ricostruiranno tutta la storia fino a svelare il
mistero.
Quest'ultimo, coinvolge due famose
violiniste del novecento, Rose Galway e Helen Carter, vissute in
momenti diversi e di cui viene narrata la storia in capitoli che si
alternano alla vicenda di Lily.
Una trama molto intrigante, sviluppata
in modo impeccabile.
C'è una massiccia dose di realismo che
domina tutta l'opera e che dà un grande equilibrio a quegli eventi
che altrimenti potrebbero sembrare improbabili o magici.
Tutto è perfettamente collegato, dalla
prima all'ultima parola. Nonostante l'intreccio di tre storie, nulla
si perde per la strada. Ogni indizio è fondamentale per riuscire a
svelare il mistero e, a lettura terminata, posso dire che anche un
lettore particolarmente attento sarebbe potuto riuscire a scoprire il
tutto. Tuttavia, il racconto è costruito così bene che fa pensare
di non aver capito nulla.
Al di là del mistero, c'è lo sviluppo
di due storie d'amore che donano quel tocco di romanticismo che non
guasta mai (specialmente per me!). Non si tratta di storie
particolarmente sdolcinate o fuori dal comune, ma si seguono entrambe
con interesse nello scorrere dei capitoli.
Le belle descrizioni ci portano con sé
in un viaggio che passa per Berlino, Londra, Sumatra e Bologna.
Queste ricoprono i cinque sensi, raccontando ciò che le protagoniste
vivono insieme alle loro sensazioni ed emozioni, senza che nessuna di
queste cose prevalga sull'altra.
Quanto ai personaggi, sono tutti
caratterizzati bene e il loro comportamento (almeno per quelle che
sono le mie conoscenze, di preciso non saprei dire) credo si adegui
abbastanza al contesto sociale e storico in cui sono inseriti.
Credo, dunque, che questa sia stata
davvero una lettura eccellente che vi consiglio anche se non vi
piacciono particolarmente i generi che contiene.
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