Titolo:
Jack atto I: La città celata
Autore:
Simon Schiele
Genere:
fantasy
Anno: 2020
Anno: 2020
Lunghezza
stampa: 311
Recensione
Sono
riuscita (e aggiungerei finalmente!) a leggere l'ultimo libro
pubblicato di Simon Schiele, “Jack atto I: La città celata”,
primo di una serie.
Il
protagonista della storia è Jack, audace e 'lievemente' arrogante
spadaccino, che impiega tutte le sue risorse per trovare il suo più
grande nemico, Blackshadow, un mercenario che fa la sua comparsa in
poche- ma intense- volte.
Scontroso,
sospettoso, attento e inaffidabile, Jack ci porta con sé nelle sue
avventure e, tra le righe del suo passato, possiamo capire tutte le
cose che lo hanno spinto a costruirsi il carattere che ha e
perdonargli quelle sciocchezze che finiscono per metterlo nei guai.
Ma Jack è anche coraggioso, a tratti divertente e schietto.
Sulla
sua strada incontrerà Night. Un ragazzo decisamente diverso da lui,
il suo opposto direi. Amichevole, gentile, ingenuo in certe occasioni
ma con una grande capacità di perdono. Sarà lui ad aiutare Jack
anche quando quest'ultimo farà di tutto per farsi odiare.
È
lui ad aggiudicarsi il titolo di mio personaggio preferito, almeno in
questo primo libro!
Questi
i personaggi principali, intorno ai quali ne ruoteranno una serie di
altri. Tutti con la propria storia, come Reginald o Cabil, descritti
molto bene sia nell'aspetto che nel carattere, con azioni coerenti
alla loro linea guida.
Da
sottolineare, un ottimo cambio tra i personaggi. Ad un certo punto,
Night e Jack si troveranno ad andare in due direzioni diverse
(metaforicamente parlando), e la narrazione in terza persona sarà
molto fluida da un personaggio all'altro, senza brusche interruzioni.
Per
quanto attiene alla sfera temporale/spaziale, l'ho trovata studiata
molto bene. I luoghi sono descritti in modo di creare una mappa
mentale che permette di seguire gli spostamenti dei personaggi. Il
tempo, altrettanto. C'è addirittura una separazione tra “Era
Antica” ed “Era Nuova” che ho trovato interessante.
Ancor
più particolare, la creazione di una nuova lingua che si presenterà
in diversi discorsi. Non c'è una “traduzione” italiana vera e
propria che segue i dialoghi, ma si possono capire con delle
spiegazioni che li seguono o contestualizzandoli. In ogni caso, mi è
sembrata una buona idea.
Ci
sono degli elementi fantasy, come la spada di Jack che ha poteri
speciali, ma non si tratta di un concentrato di magia o cose simili.
L'autore in una diretta/intervista l'ha
classificato anche come un distopico.
Al
di là di ciò, tutto quello che è presente nel libro è molto
credibile e ritengo che si tratti di una caratteristica molto
importante.
Nella
storia vengono trattati diversi temi (violenza, razzismo, abusi sulle
donne) che emergono senza forzature insieme alle storie dei
personaggi che si raccontano al lettore.
Le
rivelazioni e gli eventi che chiudono il primo atto lasciano col
fiato sospeso, con mille domande che, si spera, troveranno risposta
nel secondo libro: “Jack atto II: La triste notte di Cabil” e
che, spero, arriverà presto!
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