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Seta- Alessandro Baricco







Baricco colpisce ancora!

Un mercante di bachi da seta. Dei viaggi. Una passione silenziosa. Un amore ancor di più.
Questi sono i principali elementi che rendono “Seta” una storia da non perdersi.

Hervé Joncour, questo il nome del protagonista, è un uomo semplice che vive con sua moglie, Hélène, in una situazione che potrebbe definirsi 'agiata' grazie ai soldi guadagnati con il commercio di bachi da seta.
Per sfuggire ad un'epidemia di pebrina che aveva reso inservibili i bachi da seta dell'Europa oltre che dell'Africa e dell'India, Joncour si trovò ad affrontare diversi viaggi per acquistare bachi dal Giappone. Sarà lì che incontrerà una donna con la quale non riuscirà a parlare ma che diventerà un pretesto per andare ancora e ancora in Giappone.

Lo stile di Baricco è riconoscibile fin dalle prime parole. Nessun termine sembra esser messo in un determinato posto per caso, c'è un motivo dietro ogni cosa, ogni dettaglio. Inoltre, c'è il suo immancabile senso poetico trasmesso in modo semplice e intenso.

-Ma tu lo sai perché Jean Berbeck smise di parlare?- gli chiese. […]
-Forse è che la vita, alle volte, ti gira in un modo che non c'è proprio più niente da dire.”

E poi, c'è un concetto in particolare che mi ha colpito e che voglio lasciarvi qui di seguito:

Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai”

Ho sentito questa frase entrarmi nel cuore come un fulmine. Credo che, principalmente, mi abbia portato alla mente il ricordo di qualcosa che avrei desiderato accadesse e che, invece, mi ha lasciato solo un vuoto. Eppure, avendolo desiderato e immaginato, è quasi come fosse accaduto e, dunque, c'è una certa nostalgia.

L'unica cosa che ha “appesantito” un po' la lettura è stata la ripetizione delle tappe raggiunte fino all'arrivo del Giappone che vengono riproposte ad ogni viaggio. Ho pensato che forse servissero a trasmettere la fatica e il tempo impiegati, tuttavia non nascondo che in alcuni punti ho deciso di saltare. (Grazie Pennac per il diritto di saltare le pagine!)
Inoltre, c'è un passaggio che ho trovato un po' troppo spinto, ma si tratta di gusti personali.



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