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Come un romanzo di Daniel Pennac






Avete mai analizzato la lettura dal punto di vista di un ragazzo che non ha voglia di leggere? Daniel Pennac ci prova con questo simpatico libro!

Tutto ha inizio da un ragazzo adolescente che si tormenta dinanzi ad un libro di 446 pagine da leggere per la scuola. È questo ad innescare un ragionamento che copre diversi ambiti della nostra vita.

Si parte da quando il bambino non sa leggere ma la sera, prima di dormire, c'è il rito della favola da rispettare. Si crea, dunque, un rapporto speciale tra il genitore, che in questo caso diventa narratore, il bambino, speciale ascoltatore, e il libro, la fonte di meravigliose avventure.
È un momento magico, insostituibile. Si ripete più volte la stessa storia, si cerca di cambiare, ma ci si prende comunque quel po' di tempo per viaggiare in un altro mondo, dove il tempo scorre in maniera differente e gli impegni non chiamano.

Con il passare del tempo, il bambino inizia ad andare a scuola e impara a leggere. Molto spesso accade che i genitori abbandonino quel rito prezioso perché ormai il bambino non ha bisogno più del loro supporto. Intervengono, tuttavia, per aiutarlo a svolgere i compiti a casa. Tra questi, vi sono i testi da leggere e comprendere per rispondere a delle domande. Il bambino non è abituato a dover spiegare cosa ha capito, era troppo perso nei sogni di quelle bellissime parole della sera per prepararsi a rispondere a delle domande. Succede quindi che debba leggere la stessa cosa centinaia di volte, con tutte le difficoltà del caso: dopotutto, sta ancora imparando!

Questa pressione che avverte la lega al testo che non riesce a capire. I genitori si stufano, a scuola ha pessimi voti e in quella storia non trova la stessa magia che scovava la sera prima di dormire.

Questo per dire che la famiglia e la scuola sono due fattori fondamentali da considerare.

Pennac afferma che la scuola non può essere una scuola del piacere ma che si tratti di una fabbrica necessaria di sapere che richiede sforzo.

“Che l'allievo di tanto in tanto incontri un professore pieno di entusiasmo che sembra considerare la matematica per se stessa, e la insegna come una delle Belle Arti e la fa amare in virtù della sua personale vitalità e grazie al quale lo sforzo diventa un piacere. Questo dipende dalla casualità dell'incontro, non dalla genialità dell'Istituzione.
È proprio degli esseri viventi di fare amare la vita, anche sotto forma di un'equazione di secondo grado, ma la vitalità non è mai stata inserita nei programmi scolastici.”

Dunque, i professori, depositari di una parte del sapere, hanno sulle loro spalle una grande responsabilità che va anche al di là del semplice insegnamento e dei programmi: “ fare amare la vita, anche sotto forma di un'equazione di secondo grado”.

C'è, a tal proposito, un professore “rivoluzionario” che inizia a leggere un libro ai suoi alunni a voce alta. Non ci saranno né compiti, né interrogazioni, né domande di nessun tipo su quella lettura. Sarà semplice ascolto, interesse solo se spontaneo. Un donare una storia.
La lettura ad alta voce può rappresentare comunicazione o dono, come appena detto. Allo stesso tempo, c'è quel religioso silenzio che ogni lettore desidera in un determinato momento. Quel silenzio che lo lascia solo con la sua storia. Anche quello è un diritto.
Se la lettura del professore riesca a cambiare le cose o meno, lo lascio scoprire a voi.

Ci si pone, dunque, il problema del tempo per leggere e del numero delle pagine, il quale, si scopre, non avere importanza.
“Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. Se dovessimo considerare l'amore tenendo conto dei nostri impegni, chi si arrischierebbe? Chi ha tempo di essere innamorato? Eppure, si è mai visto un innamorato non avere tempo per amare?”

Ho sempre letto la prima frase di questo estratto, ma leggere l'intero paragrafo porta una maggiore chiarezza oltre che poeticità. La lettura è come un sentimento, non uno qualunque, ma l'amore.

Il libro si chiude con i famosissimi “diritti del lettore” che non sto qui a citare dato che sono già conosciutissimi.

Lo stile è scorrevole, i temi interessanti, il modo in cui vengono trattati semplice e divertente. Ho adorato questo libro in ogni sua parte.
Lo consiglio a chiunque, ma specialmente ai professori e a coloro che guardano alla lettura come qualcosa di mostruoso.

Attenzione agli spoiler! In particolare di Guerra e pace e Madame Bovary!

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