Baricco
colpisce ancora!
Un mercante di bachi da seta. Dei viaggi. Una passione silenziosa. Un amore ancor di più.
Questi
sono i principali elementi che rendono “Seta” una storia da non
perdersi.
Hervé
Joncour, questo il nome del protagonista, è un uomo semplice che
vive con sua moglie, Hélène, in una situazione che potrebbe
definirsi 'agiata' grazie ai soldi guadagnati con il commercio di
bachi da seta.
Per
sfuggire ad un'epidemia di pebrina che aveva reso inservibili i bachi
da seta dell'Europa oltre che dell'Africa e dell'India, Joncour si
trovò ad affrontare diversi viaggi per acquistare bachi dal
Giappone. Sarà lì che incontrerà una donna con la quale non
riuscirà a parlare ma che diventerà un pretesto per andare ancora e
ancora in Giappone.
Lo
stile di Baricco è riconoscibile fin dalle prime parole. Nessun
termine sembra esser messo in un determinato posto per caso, c'è un
motivo dietro ogni cosa, ogni dettaglio. Inoltre, c'è il suo
immancabile senso poetico trasmesso in modo semplice e intenso.
“-Ma
tu lo sai perché Jean Berbeck smise di parlare?- gli chiese.
[…]
-Forse è che la vita, alle volte, ti gira in un modo che non c'è proprio più niente da dire.”
-Forse è che la vita, alle volte, ti gira in un modo che non c'è proprio più niente da dire.”
E poi,
c'è un concetto in particolare che mi ha colpito e che voglio
lasciarvi qui di seguito:
“Morire
di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai”
Ho
sentito questa frase entrarmi nel cuore come un fulmine. Credo che,
principalmente, mi abbia portato alla mente il ricordo di qualcosa
che avrei desiderato accadesse e che, invece, mi ha lasciato solo un
vuoto. Eppure, avendolo desiderato e immaginato, è quasi come fosse
accaduto e, dunque, c'è una certa nostalgia.
L'unica
cosa che ha “appesantito” un po' la lettura è stata la
ripetizione delle tappe raggiunte fino all'arrivo del Giappone che
vengono riproposte ad ogni viaggio. Ho pensato che forse servissero a
trasmettere la fatica e il tempo impiegati, tuttavia non nascondo che
in alcuni punti ho deciso di saltare. (Grazie Pennac per il diritto
di saltare le pagine!)
Inoltre, c'è un passaggio che ho trovato un po' troppo spinto, ma si tratta di gusti personali.
Inoltre, c'è un passaggio che ho trovato un po' troppo spinto, ma si tratta di gusti personali.
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